L’età dell’Impressionismo

loro corpi possenti, scultorei, rendono le tre figure solenni e pieni di dignità

Non solo la scienza, ma anche l’arte si rinnova

L’IMPRESSIONISMO

L’arte figurativa inizia con l’Impressionismo un percorso del tutto innovativo, che nasce da una conquista di libertà espressiva individuale dovuta a una maggiore indipendenza economica dalla committenza, e dalla libertà che l’Artista acquista grazie alla nascita della fotografia, che lo libera dalla preoccupazione del disegno. La prima mostra ufficiale di pittori impressionisti, avviene nel 1874 a Parigi nello studio del celebre fotografo Nadar. L’Artista non deve più copiare la realtà, ma fissare sulla tela la propria impressione della realtà, che diventa quindi non oggettiva (cioè uguale per tutti), ma soggettiva. Inoltre l’artista, grazie ad una organizzazione sociale più libera, può scegliere il soggetto e lo stile in modo più libero del passato e vendere i dipinti non prima, ma dopo che siano stati realizzati.

Per questo nasce la figura del critico d’arte, che deve guidare il gusto del “borghese arricchito” e quindi non da sempre abituato a comprendere “il bello”. Si sviluppano i dibattiti sull’Arte, diffusi mediante i giornali dell’epoca che hanno una diffusione sempre più ampia.

Purtroppo anche i critici avevano spesso gli stessi difetti di coloro che dovevano consigliare

Da la storia dell’arte di “ E .H. Gombrich “ pag . 515 LA CRITICA “

“E’ interessante riscontrare sui giornali del tempo l’accoglienza fatta alle prime esposizioni degli impressionisti: in un settimanale quotato si leggeva nel 1876: “ La rue Le Peletier è la strada dei disastri: dopo l’incendio dell’Opera ecco adesso un’altra calamità. Si è appena aperta da Durand – Ruel un’esposizione che dovrebbe essere di pittura. Entro, e i miei occhi inorriditi devono affrontare terribili cose. Cinque o sei pazzoidi, tra cui una donna, si sono riuniti per esporre le loro opere. Ho visto gente torcersi dalle risa davanti a quei lavori, ma a me, vedendoli, sanguinò il cuore. Questi sedicenti artisti si autodefiniscono rivoluzionari, “ impressionisti “. Pigliano un pezzo di tela colori e pennello, vi buttano qualche tratto di colore a casaccio e firmano il risultato con il loro nome . E’ lo stesso senso di costernazione che proveremmo se i ricoverati in manicomio raccogliessero pietre per la strada, convinti di aver trovato diamanti “.

In genere i soggetti dei dipinti sono momenti del paesaggio e della vita contemporanea colti con amore per l’attimo fuggente.

In Italia il rinnovamento artistico assume caratteristiche diverse e anche diversa denominazione : in Lombardia troviamo, infatti, gli Scapigliati, in Toscana i Macchiaioli.

In tutti caratteristica essenziale è l’importanza data alla luce, che dissolve il chiaroscuro della forma e sfuma i contorni.

L’interesse per la luce è motivato anche dai contemporanei studi scientifici sulle leggi ottiche e sulla composizione dei colori, che già avevano permesso lo sviluppo della fotografia.

colzione-dy-manet La colazione sull’erba di Edouard Manet (1862 c.)

Una provocatoria libertà compositiva

Assenza di prospettiva e di chiaroscuro

Manet rinuncia alla tradizionale pennellata oleosa e al disegno, indicando sommariamente i particolari dello sfondo, modellando le forme senza l’aiuto della linea.

Le figure si presentano come zone di colore piatte, senza passaggi chiaroscurali.

Non vi è distinzione tra luce e ombra: esistono solo macchie di colore che si pongono vicine e si influenzano a vicenda.

Osserviamo la natura morta di vesti e di frutta in primo piano : il celeste delle stoffe e il verde delle foglie ( colori freddi ) risaltano di più in contrasto con il giallo del pane, del cappello di paglia e il rosso dei frutti ( colori caldi ).

Questa libertà esecutiva e compositiva attira molte critiche , segna l’inizio dell’arte moderna.

Impression, Soleil levant (impressione: levar del sole) di Claude Monet (1872)

impression

Che cosa vediamo: il soggetto dipinto da Monet è ridotto al minimo: una barca in primo piano e un’altra che emerge a fatica dalla luce diffusa dell’alba. Protagonista è appunto la luce, che si presente come colore puro nel sole e che si diffonde come un velo su tutto il quadro unendo acqua e cielo, lasciando trapelare a fatica le barche e un indecifrabile paesaggio Il soggetto non è l’alba ma, come esattamente indica il titolo di Monet, impressione dell’alba.

Caratteristiche del dipinto:

mancanza di disegno / pennellate veloci

( il pittore che spera di cogliere un aspetto caratteristico non ha agio di mescolare e armonizzare i colori, ne tanto meno stenderli a strati su un fondo marrone come facevano i maestri antichi: deve fissarli subito sulla tela a rapidi colpi, non curandosi tanto dei particolari quanto dell’effetto di insieme.

La pennellata visibile, spesso verticale, orizzontale e obliqua rompe i contorni, permettendo la compenetrazione di un colore con l’altro rendendo l’effetto atmosferico.

La visione pertanto si rinnova in funzione della luce e delle sue variazioni

La composizione dinamismo ed equilibrio

linee di forza ( riverbero del sole)

linea d’orizzonte

le tre macchie : sole, e due imbarcazioni formano un triangolo

Il colore

La tavolozza si schiarisce : banditi i grigi, i neri, i bruni, il colore diviene sempre più puro e brillante

Il peso maggiore la palla di fuoco

La profondità la prospettiva aerea

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