I grandi protagonisti

I grandi protagonisti

Cézanne, Gauguin e Van Gogh sono tre grandi pittori che, con il loro stile individuale hanno notevolmente influenzato lo sviluppo dell’arte moderna.

Partendo tutti e tre dall’esperienza impressionista, ben presto ne hanno tentato il superamento, ciascuno con un proprio linguaggio espressivo.

CEZANNE : OLTRE LE APPARENZE LA STRUTTURA DELLE FORME

Nei suoi dipinti Cézanne cerca di superare l’apparenza visibile delle cose per rappresentare invece la struttura essenziale degli oggetti, scomposti nelle parti elementari, non soggetta agli inganni dell’occhio e ai mutamenti del tempo.

Nella sua pittura sono frequenti rimandi all’arte tradizionale, come quella essa doveva essere: solida , eterna, monumentale, un arte da museo.

La vita: nato (1839-1906) in una famiglia della Provenza , viaggia e soggiorna a lungo a Parigi, frequenta gli impressionisti, riscuotendo cocenti insuccessi.

E’ ignorato fino agli ultimi anni della sua vita.

Ad un anno dalla sua morte 1907 diventa la fonte d ispirazione di molti artisti del Novecento.

LE GRANDI BAGNANTI

LE GRANDI BAGNANTI di Cesanne

Che cosa vediamo: la scena si svolge in una radura dove un gruppo di donne, delimitato a destra e a sinistra da tronchi d’albero che fungono da quinte laterali, si concede un momento di svago dopo il bagno.

Al centro della composizione, tra due rami che, quasi toccandosi , formano la parte superiore di un triangolo, appaiono il cielo nuvoloso e un accenno al paesaggio in lontananza.

In primissimo piano un cesto di frutta e un cane nero

Le figure sono disposte in due gruppi che formano, nella parte bassa del quadro un’apertura simmetrica a quella dei due rami convergenti nella parte alta. Le due figure sedute a sinistra e le tre a destra sono infatti inclinate in direzione opposte mentre i due nudi in piedi ai lati del quadro, quello che sopraggiunge tenendo in mano un grande drappo bianco e quella appoggiata all’albero rafforzano l’impressione di una scena delimitata e racchiusa.

Colori intensi ed evocativi di mistero.

Le figure sono complesse e composte da un’ampia gamma cromatica che va dal rosa al rosso, al verde e al blu scuro densi e brillanti.

Le figure stilizzate hanno contorni neri molto netti che le fanno risaltare dal fondo e volti quasi senza lineamenti.

Un’espressività drammatica.

La drammaticità espressiva è data dai rami degli alberi che si protendono come frecce spezzate, e le luci e le ombre in lotta .

Modelli classici per un capolavoro da museo.

Questa ispirazione ai classici rientra nel più generale obiettivo che l’artista si pone nell’ultimo periodo della sua vita: un’arte monumentale eterna da museo, contrapposta a quella veloce sull’osservazione diretta.

Concetti chiave:

composizione simmetrica e racchiusa

colori intensi, evocativi e matrici, che accentuano il mistero della scena

linee nere di contorno che danno plasticità scultore alle figure

forte espressività

modelli classici per un’arte monumentale ed eterna


GAUGUIN
Alla ricerca di nuove emozioni, Gauguin rifiuta l’idea di un’arte che cerchi di riprodurre sulla tela le impressioni ricevute dalla natura: è l’artista il creatore della natura, colui che dà nuove forme e colori e nuovi significati alla realtà.
Riconosce l’alto valore estetico delle arti considerate “primitive” e studia dal vero le opere dei popoli asiatici.
Gauguin si ispira all’arte medioevale, alle stampe giapponesi, alle sculture primitive e precolombiane.

IA ORANA MARIA
gaugain-orana

La sua pittura è piatta, bidimennsionale; i colri, forti e antinaturalistici sono stesi in grandi campiture delimitate dai contorni neri. I soggetti preferiti sono le donne polinesiane, che rappresentano la natura libera e religiosa.
In tahitiano significa “Ave Maria” ; è un’immagine biblico-oceanica: “Un angelo dalle ali gialle indica a due donne tahitiane Maria e Gesù, tahitiani anch’essi, vestiti solo con il pareo, sorta di cotonina fiorata, che si ferma come si vuole alla cintura. Sfondo di montagne assai cupo e alberi in fiore, strada viola scuro e primo piano verde smeraldo a sinistra delle banane.
Gauguin ha trasferito la storia cristiana della nascita di Gesù nei mari del Sud: Maria, il bambino, gli adoranti sono infatti polinesiani come la lussureggiante e incantata vegetazione che rappresenta il paradiso terrestre.
I colori molto vivaci sono stesi in grandi campiture e senza sfumature

La pittura risulta piatta e bidimensionale; Le figure sono semplificate e hanno contorni scuri che li separano dalla natura circostante. La luminosità è ottenuta mediante l’accostamento dei complementari e l’uso dei colori primari.

IL CRISTO GIALLO

il-cristo-giallo

La figura di Cristo, stilizzata e schematica è ripresa da un crocefisso ligneo che Gauguin aveva visto in un’antica cappella bretone. La scena è completamente piatta, priva di prospettiva e di volumi, i colori sono accesi, senza chiaroscuri, e il giallo del corpo del Cristo esprime il sentimento dell’artista nei confronti dell’isolamento e della qualità della vita in Bretagna:

passatempo-di-gauguin

AREAREA ( PASSATEMPO )

Raffigura una scena di vita quotidiana di Tahiti: due ragazze tahitiane dai capelli lunghi e neri, dalla pelle color dell’ambra: una di esse suona il flauto; in lontananza tre donne s’inchinano, con movenza di danza, davanti a un idolo gigantesco. I colori sono applicati sulla tela in modo quasi uniforme, divisi in zone.

E’ una composizione di forme colorate. La luminosità e l’intensità dei colori definisce i piani dell’ambiente. Gli oggetti, le piante, i fiori, gli animali sono contenuti in un mosaico di forme. Tutta la composizione comunica un senso di serena quiete. I verdi tranquilli, le linee ondulate delle forme, lo sguardo della ragazza attraggono l’osservatore in un sottile incantesimo. Grazie alla conoscenza dell’arte sud orientale, nel disegnare le due polinesiane Guaguin si ispirò ai rilievi del più grande tempio del mondo, il santuario buddista di Borobudur, a Giava.

VINCENT VAN – GOGH

Van Gogh, nato in Olanda nel 1853 ( il padre era un pastore calvinista) ebbe un fratello, Theo, più giovane di lui, che lo sostenne nei momenti più difficili della sua vita. Una crisi di misticismo lo portò a studiare teologia ad Amsterdam; in seguito ottenne l’incarico di libero predicatore tra i minatori del Belgio. Colpito dalla loro indigenza, condusse il suo apostolato con estremo zelo e partecipazione e proprio per questo venne destituito dall’incarico. Altri momenti importanti della sua vita:

Prime rappresentazioni ambienti poveri di famiglie di minatori.

Rifiutato all’accademia si rifugia a Parigi,

A Parigi rappresenta soggetti: interni di caffè, ritratti con colori vivaci, larghe pennellate, colori nitidi.

Ad Arles con Gauguin per fondare una comunità’ artistica.

Fallimento dell’idea e reazione violenta di Van Gogh (mutilazione dell’orecchio) depressione, ricoveri in ospedale, suicidio 1890.

Mangiatori di patate

i-mangiatori-di-patate

Atmosfera cupa della povertà –

ambiente angusto e povero

il quadro non accoglie l’osservatore – scena molto cruda come nella realtà – l’artista non idealizza i personaggi per non tradire i loro valori (vedi sfondo storico)

Sfondo storico

IL CIBO DEL CONTADINO

Benchè la Grande depressione fosse causata da una crisi di sovrapproduzione anche di generi alimentari a causa del grano americano trasportato con più facilità dall’America per via del vapore applicato alle navi, tuttavia l’alimentazione dei contadini era assai scarsa. Il prezzo di ciò che producevano era sceso enormemente, ma essi non avendo denaro, non erano nemmeno nella possibilità di comperare: ricavavano ancora di meno dal loro lavoro.

La vita dei contadini era assai dura: nelle regioni nordiche la loro alimentazione era a base di patate, nelle regioni meridionali italiane a base di pane nero, nelle regioni venete a base di mais, era molto scarsa e poco salutare, tanto che, per esempio, per mancanza di vitamina i contadini veneti soffrivano spesso di pellagra, una malattia che portava anche alla demenza. Così descrive, nel 1878, lo studioso e uomo politico meridionale Pasquale Villari, l’alimentazione dei contadini pugliesi.

“Essi sono comandati da un massaro che somministra ogni giorno a ciascuno, per conto del padrone, un pane nerastro e schiacciato, del peso di un chilogrammo. Questo contadino lavora dall’alba fino al tramonto, alle dieci del mattino riposa e mangia un po’ del suo pane. Alla sera, dopo il lavoro, il massaro mette sopra a un gran fuoco una gran caldaia in cui fa bollire dell’acqua con pochissimo sale. Intanto i contadini si dispongo­no in fila, affettano il pane che mettono in scodelle di legno, in cui il massaro mette un pò dell’acqua salata con qualche goccia d’olio. Questa è la zuppa di tutto l’anno che chia­mano “1’acqua‑ sale”. Né altro cibo hanno mai, salvo nel tempo della mietitura, quando si ag­giungono da uno a due litri e mezzo di vinello per metterli in grado di sostenere le più dure fatiche. Questi contadini serbano poi, ogni giorno, un pezzo del loro pane che vendono o portano a casa per mantenere la famiglia. Ricevono uno stipendio di sole 132 lire all’anno, mezzo tomolo di grano e mezzo tomo­lo di fave”Sfondo storico

Camera di Van Gogh

camera-di-van-gagh

colori della serenità e del riposo (per il suo stato d’animo) -immagine di fantasia della sua camera – uso del colore arbitrario per esprimere il mondo interiore con più forza – il giallo il colore del sole , del calore e della felicità il rosso dà vivacità alla stanza – il viola per creare armonia con il giallo e il verde – i mobili in legno rendono la stanza intima e accogliente – i contorni neri pur delimitando le figure non danno

Strada con cipresso sotto cielo stellato (1890 )


cipresso-di-vg

Il tema del cipresso si fece ricorrente negli ultimi quadri realizzati a Saint-Rèmy.

Il verde cupo che contraddistingue questa pianta viene proiettato da Van-Gogh contro il blu della notte rischiarata dalla luna e dalla stelle; gli astri diventano due figure simboliche: così disposte ai lati della cima dell’albero sembrano quasi divinità protettrici dell’individuo-cipresso.

Alcuni studiosi hanno creduto di poter individuare anche un significato religioso del dipinto: il cipresso così alto e incombente, dipinto con tratti nervosi e tonalità cupe alluderebbe alla morte. Questo infatti sovrasta i piccoli contadini che escono quasi di scena senza farsi notare molto. Il modo di presentarli li rende ai nostri occhi come due figure di pellegrini stanchi e fragili. Il cielo nuvoloso , con una luna quasi solare, potrebbero rafforzare l’interpretazione religiosa.

Lascia un commento