Il Manierismo

AMBIGUITA’ DELLA LINEA

Nasce il Manierismo.

Tintoretto Il ritrovamento del corpo di San marco 1562

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Esso esprime l’ansia dell’uomo moderno di fronte a una verità che si è sdoppiata, il Cristianesimo si è diviso in due, tre , quattro parti.  La verità non è più una sola, Anche i limiti del mondo non sono più gli stessi, e al di là dell’oceano c’è l’ignoto. Lo spazio diventa così complicato nelle opere manieriste che non è più costruito razionalmente con la linea in prospettiva centrale, ma le linee della prospettuiva, spesso più istintiva che costruita con oggettività, si moltiplicano in una rete sempre più complicata dove l’uomo si perde o ne rimane quasi imbrogliato. La realtà è diventata troppo complicata perché egli possa dominarla e ordinarla. Tutto è in disordine in uno spazio reale, ma incerto

immagine Arcimboldi  seconda metà del 500.

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LA LINEA OBLIQUA

Nel periodo del Manierismo prevale la linea obliqua. Essa conferisce drammaticità alla scena per ragioni quasi fisiche.

Nessun corpo potrebbe mantenersi in equilibrio su una linea obliqua e neppure lo sguardo rimanere fermo. L’attenzione la percorre dall’alto in basso e questo movimento crea un senso inconscio di ansia.

L’equilibrio viene raggiunto nel punto più basso, inoltre la linea obliqua è la linea dei corpi in movimento e quando un corpo si muove ha qualche obiettivo da raggiungere, ossia è in tensione.

Tutto ciò fa si che in un dipinto la linea obliqua, se prevalente, la composizione, la luce obliqua esprime “dramma” ossia azione con quel senso di ansia che vi è connesso.