HO DIPINTO LA PACE (Tali Sorex)

Ho dipinto la pace

Avevo una scatola di colori,
brillanti, decisi e vivi.
Avevo una scatola di colori,
alcuni caldi, altri molto freddi.
Non avevo il rosso per il sangue dei feriti,
non avevo il nero per il pianto degli orfani,
non avevo il bianco per il volto dei morti,
non avevo il giallo per le sabbie ardenti.
Ma avevo l’arancio per la gioia della vita,
e il verde per i germogli e i nidi,
e il celeste per i chiari cieli splendenti,
e il rosa per il sogno e il riposo.
Mi sono seduta,
e ho dipinto la pace.

arcobaleno

 

I DISEGNI DEI BAMBINI: COME “LEGGERLI”?

La comunicazione nell’arte avviene naturalmente in modo diverso della
comunicazione linguistica, perché il mezzo è diverso.
L’arte si avvale di elementi geometrici: linee, piani, spazio
e fisici: colori, luce, toni
con i quali crea forme, volumi, composizioni
e da messaggi consci ed inconsci.

Leggere un messaggio artistico richiede una capacità che va coltivata come
quella della lettura di uno scritto, ma questa capacità è coltivata in modo
molto limitato rispetto alle capacità linguistiche, credo per motivi
economici. La studiano molto bene invece i grafici pubblicitari, che si
servono della nostra ignoranza in materia per “dominarci”

Ora provo a darvi un esempio di comprensione di un messaggio inconscio dato
dal disegno proprio con i disegni dei bambini che sono molto istintivi e
quindi “non fingono”.
Anche nell’arte, infatti, appreso il suo
linguaggio, si può fingere, ma …… fingendo non si raggiunge mai il
capolavoro!   …come nello scrivere… :-))

Iniziamo con la lettura degli elementi semplici: spazio e linea.

Quanto ora scrivo è tratto dal libro: I bambini non ve
lo diranno mai….ma i disegni sì.
di Paola Federeci

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Mini-guida di comprensione per genitori e insegnanti
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Avete il disegno del bambino davanti a voi.

Da dove cominciare per capirci qualcosa?

Cosa osservare per primo? Quali gli elementi più importanti da prendere
subito in considerazione?

Ecco un breve vademecum per imparare a osservare i dise­gni dei bambini. Non
dimenticate che “osservare è molto più di guardare”.

Lo spazio: come viene usato?

Il bambino può riempire completamente lo spazio del foglio a sua
disposizione con un disegno che si espande in tutte le di­rezioni. Questo
significa vivacità, capacità di esprimersi, intel­ligenza, una personalità
portata all’iniziativa e all’entusiasmo.

Se però è uno spazio troppo occupato, con figure enormi che escono dal
foglio, il bambino non è in equilibrio, tende al­l’arroganza, vuole avere
ragione, spesso con insistenza e facil­mente usa toni aggressivi per imporsi
sui compagni.

In quale spazio del foglio ha disegnato in prevalenza il bambino?

Se il disegno si espande soprattutto nella parte bassa del
foglio, lasciando ampio margine bianco nella parte centrale e
in alto, si tratta di un bambino dall’ intelligenza pratica. È ca­pace di
usare le mani per costruire, manipolare, inventare og­getti, riparare ecc.

Se il disegno si espande solo in alto, è un bambino pieno di fantasia, che
però può rifugiarsi nei suoi ideali, senza riuscire a concretizzarli. Tende
ad essere timido, un po’ fra le nuvole, sicuramente poco pratico e non
sempre organizzato.

Se invece il disegno è armonico dal punto di vista dello spazio – cioè si
espande da ambo le parti – il bambino è equi­librato fra sogno e realtà,
applicazione pratica e ideali. Riesce a porsi socialmente con sufficiente
sicurezza, ha una buona fi­ducia in sé.

Nel caso vi sia un disegno molto piccolo, posto al centro del foglio bianco,
si tratta di un bambino pieno di paure, che non sa muoversi né socialmente
né con iniziative proprie. Può accadere che l’intelligenza risenta di queste
paure e non si ma­nifesti appieno nelle sue potenzialità.

Come sono il tracciato e la pressione della penna?

Quanto più un tracciato è incerto, sottile e dall’apparenza snervata, tanto
più si tratta di una personalità chiusa e timida, a volte pigra, senza
iniziativa, con scarsa fantasia. Sarà poi da verificare con un esperto da
cosa dipende in realtà questo stato di cose.

Se il tracciato della matita è vigoroso, pieno, ben segnato, il bambino è
vivace, pronto e attivo, dall’intuito immediato. Attenzione però: se il
tracciato è molto premuto, dall’aspetto grossolano, con segni pesanti e
marcati, non sono più soltanto la capacità volitiva e la determinazione ad
emergere, ma vio­lenza, aggressività, il volere imporre il proprio punto di
vista senza sentire ragioni. Insomma il bambino diventa prepotente ed
egocentrico, può essere viziato e non tenere conto delle esi­genze degli
altri.

Linee, curve e spigoli

Le linee curve indicano duttilità di carattere, dolcezza e di­sponibilità,
buone maniere, capacità di compiacere il prossimo.

Le linee spezzate con angoli acuti che fanno cambiare spes­so direzione al
disegno (ad esempio i rami contorti di un albe­ro) indicano uno stato di
disagio, possibili capricci, tensione per motivi che sono da verificare.

C’è armonia nel disegno e nelle linee?

Se un disegno presenta sia linee curve sia linee spigolose e rette, se a
colpo d’occhio appare simmetrico, ben localizzato nel foglio e nelle sue
parti, indica che il bambino è in possesso di una sua autodisciplina e
mostra coerenza di comportamento.

Se, pur essendo armonico nell’insieme, il disegno è disloca­to nella parte
sinistra del foglio, il bambino è ancora molto legato alla mamma, ai suoi
bisogni infantili, al passato, nel quale cerca sicurezza. È un bambino che
ha paura del futuro e teme le novità come fonti di pericolo. Ha scarsa
tolleranza agli imprevisti. È piuttosto introverso.

Se invece il disegno si espande nella parte destra del fo­glio, il bambino è
pieno di iniziativa, aperto alle novità, curio­so, estroverso, vuoi provare
cose nuove, delle quali non ha paura.

La grandezza delle figure

Se tutte le figure sono disegnate molto piccole, da un lato indicano
intelligenza acuta, capacità di osservare i dettagli, ma dall’altro anche
uno scarso senso di sé, insicurezza, come se il bambino avesse timore a
manifestare i propri diritti.

Se al contrario le figure sono molto grandi, il bambino ha una grande
considerazione di se stesso – a volte anche eccessi­va. È più superficiale,
sommario nelle sue considerazioni e po­co portato alla critica e
all’analisi.
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Possiamo aggiungere che questa sintesi, che come tutte le sintesi ha il
pregio di essere chiara, veloce, ma non certo sufficiente a una comprensione
più approfondita,  può essere applicata anche alla lettura dei messaggi
artistici in generale.