Luci ed ombre di fine Ottocento

La distruzione dell’ambiente

A fine Ottocento si evidenziarono dunque gli aspetti negativi dell’industrializzazione: lo sradicamento di milioni di contadini senza lavoro, la durezza della condizione operaia, l’emigrazione, l’ ansia di una vita precaria soggetta alle crisi economiche del mercato, che non risparmiava nemmeno il borghese.

A questo dobbiamo aggiungere una sfruttamento selvaggio e disordinato dell’ambiente. La progressiva distruzione di boschi e foreste provocò alluvioni più frequenti. I prodotti delle industrie iniziarono a inquinare i fiumi, il suolo e l’aria. Molte specie di animali furono sterminate fino a scomparire.

Le città industriali furono avvolte da nubi prodotte dalla combustione del carbone, che provocarono un aumento impressionante delle malattie respiratorie.

EDUARD MUNCH apre la strada all’ESPRESSIONISMO

A questa dura condizione dell’ uomo e dell’ambiente si ispira l’opera pittorica e grafica del norvegese Munch, che costituisce l’antecedente più importante dell’Espressionismo.

Centro dell’interesse di Munch è infatti l’uomo, il dramma del suo esistere, del suo essere solo di fronte a tutto ciò che lo circonda, i suoi conflitti psichici, le sue paure.

Il Grido del 1893 rivela l’ansietà dell’uomo di fronte al mistero della natura.

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Spiegazione del quadro fornita dall’artista.

“ Camminavo per strada con due amici. Il sole era al tramonto e cominciavo a sentirmi avvolto da un senso di malinconia. A un tratto il cielo si fece rosso sangue. Mi fermai, appoggiandomi a una staccionata, stanco morto, e fissai le nubi infiammate che gravavano, come sangue e spada, sul fiordo nero-bluastro e sulla città. I miei amici continuarono a camminare. Io rimasi inchiodato in piedi, tremante di paura e udii un grido forte e infinito trafiggere la natura “

Il sentimento dell’angoscia.

La figura del protagonista parte dal centro del quadro, in basso , ma poi devia leggermente. Il bordo superiore della testa occupa quasi il centro della linea mediana della tela, ma il centro dell’attenzione, l’ovale nero della bocca, risulta spostato verso il basso.

La figura non occupa, dunque un posto di rilievo o comunque la posizione che ci attenderemmo.

Il quadro è diviso dalla diagonale della staccionata: manca un piano orizzontale evidente, una base sicura su cui appoggia la figura.

L’andamento labirintico delle curve al di sopra della testa sembra un prolungamento delle ellissi concentriche della bocca, del viso mummificato dalla paura, delle mani intorno alle orecchie.

Da un punto di vista generale, il quadro indica una compenetrazione tra le sensazioni individuali e la natura; molti romantici del primo Ottocento vedevano in questa compenetrazione un segno d’armonia tra uomo e mondo, in questo caso l’armonia si spezza; la natura non regala più all’uomo alcuna serenità.

L’individuo rimasto solo, ferito, trasferisce nella natura il proprio senso di perdita e la trasfigura in un lago di sangue ( il rosso ) e di lutto ( il blu-nero )

Divisionismo: una nuova teoria del colore e della luce

Ispirandosi alle teorie del colore di scienziati contemporanei, alcuni pittori iniziano a dipingere con una nuova tecnica, non mescolano i colori sulla tavolozza prima di stenderli sulla tela ma applicano piccoli punti di colori puri con accanto i colori complementari.

L’occhio dell’osservatore, a una certa distanza dal quadro, mescola i colori, ricevendo un effetto di intensa luminosità.

Le composizioni sono strutturate con rigore e le figure sono ben delineate, stilizzate, semplici, prive di particolari realistici. Le immagini non imitano la natura, ma rimandano alla visione intellettuale che l’artista ha della realtà.

GEORGES SEURAT

Punti di colore, figure stilizzate: l’immagine mentale dell’artista.

DOMENICA ALLA GRAND-JATTE. 1884 -1886

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L’opera rappresenta momenti di vita parigina delle famiglie borghesi che trascorrono le domeniche sulle rive della Senna.

La composizione è strutturata in modo rigoroso, è studiata in ogni particolare.

La donna con l’ombrello rosso è l’asse centrale che divide il dipinto in due parti uguali: è l’unica in posizione frontale.

In primo piano sulla destra la coppia che porta a spasso la scimmietta.

La composizione è un incrocio di linee verticali ( figure in piedi, alberi ) e orizzontali ( ombre sul prato ). Per spezzare la monotonia l’artista ha introdotto delle linee oblique senza alterare il rigore geometrico che ritorna indietro nel tempo trovando riscontro solo nella pittura di Piero della Francesca (Primo Rinascimento).

Le figure sono statiche, come immobilizzate , ognuna nel proprio gesto, e sembrano monumentali fuori dal tempo, isolate fisicamente una dall’altra, chiuse nella propria solitudine.

L’artista ha raffigurato soggetti contemporanei, borghesi vestiti con abiti alla moda in quegli anni, occupati in un’ attività rispettabile e in un luogo chic, ma li ha “ congelati “ in atteggiamenti da marionette, sembrano muoversi in modo automatico.

Il colore è scomposto in una fitta trama di punti, stesi con assoluta precisione scientifica.

Seurat applica il contrasto dei complementari, dipinge con colori puri per ottenere l’effetto di massima luminosità.

L’artista non descrive la realtà ma, ci trasmette la sua immagine mentale e la sua interpretazione del mondo. Il suo quadro è una critica del formalismo e delle ipocrisie della moderna società borghese.

PELLIZZA DA VOLPEDO

QUARTO STATO ( 1898 – 1901 )

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Esaltazione del “cammino dei lavoratori”I

Una fitta trama di colori per creare una scena solenne e suggestiva.

La tela sembra dipinta con colori tradizionali delle terre, mescolate tra loro: in realtà è intessuta con una fittissima trama di punti di colori puri con i loro complementari che conferiscono luminosità al dipinto.

Secondo il pensiero dell’artista, “ il quarto stato “ doveva simboleggiare le grandi conquiste che i lavoratori stavano ottenendo nel mondo contemporaneo.

Il dipinto rappresenta una marcia dei lavoratori in sciopero: due uomini e una donna con un bambino in braccio precedono la massa compatta degli operai che è formata da quasi tutti uomini che discutono tra loro.

Le figure si presentano per lo più in veduta frontale, tranne quelle laterali che, come quinte chiudono agli estremi la scena.

La composizione è essenziale senza alcuno accenno alla povertà dei personaggi che avanzano a passo sicuro consapevoli della propria forza e dei propri diritti.

Pellizza applica un divisionismo rigoroso, alla Seurat, che dà plasticità e luminosità alle figure che emergono sullo sfondo dai toni cupi, con una prevalenza di verdi e di blu.

Simbolicamente la folla, illuminata da un sole frontale, emerge dallo sfondo buio a testimoniare la sua marcia verso un avvenire carico di speranza.

Concetti chiave

Interessi sociali nella scelta del soggetto.

Studio dal vero.

Perfetto chiaro scuro e plasticità scultorea delle figure.

Simbolismo nelle rappresentazioni della natura.

Tecnica divisionista.

Sfondo storico

Chicago, 1° maggio 1886

Nella città è in corso un’imponente manifestazione di operai in sciopero. Fra i manifestanti e gli agenti di polizia scoppiano tafferugli; tra la folla viene lanciata una bomba. In seguito a questi fatti otto operai, che poi risulteranno innocenti, sono condannati alla forca. Tre anni dopo viene fondata la Seconda Internazionale per la lotta per i diritti dei lavoratori.

Perché scioperano? Tutti i componenti della famiglia operaia passano la maggior parte della loro giornata sul luogo di lavoro, e questo mette a durissima prova la loro salute. Sono costretti a sostenere il ritmo infernale delle macchine e a mantenere a lungo posizioni scomode; la lunghezza dell’orario di lavoro li affatica e li priva del sonno necessario; il salario misero li costringe a una perenne denutrizione. Le condizioni di sicurezza in fabbrica sono inesistenti: i locali sono affollati, polverosi, umidi o caldissimi, a seconda del tipo di lavoro, gli incidenti causati dalla stanchezza sono molto frequenti. La lunghezza media della vita di un operaio rispetto a quella di un borghese è di circa la metà. Gli operai cercano quindi di organizzarsi in tutta Europa per ottenere la riduzione dell’orario di lavoro e una legislazione che riconosca i loro diritti assistenziali (pensione, cura della malattie). Il primo stato a legiferare alcune riforme assistenziali fu la Germania di Bismark nel periodo dal 1883 al 1889. Per sostenere la lotta per i diritti dei lavoratori sorse nel 1869 il Partito Socialista Francese, nel 1892 il Partito socialista italiano, nel 1893 il Partito laburista inglese.

GIOVANNI SEGANTINI
Segantini adotta la tecnica del divisionismo, ricercando una luminosità intensa, calda e totalmente innovativa nell’esperienza pittorica italiana. Si ispira a soggetti naturalistici e contadini, che rappresentano bene l’importanza che in Italia assume la tradizionale vita dei campi. (In Italia l’industrializzazione si affermerà solamente nel primo Novecento)

L’amore alle fonti della vita (1896)

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Un’immagine simbolica dell’amore

I colori sono stesi con sottili pennellate di complementari accostati secondo la tecnica divisionista, non rappresenta una scena reale ma, è un’immagine simbolica. La fonte d’acqua è simbolo della purezza dell’amore che lega i due giovani abbracciati vestiti con abiti chiari non contemporanei , che diventano simili a figure mitiche.

L’angelo seduto accanto alla sorgente protegge la trasparenza e la purezza dell’amore giovanile.

L’immagine comunica la visione che l’artista ha dei sentimenti; essi sono per lui puri come uno specchio d’acqua e sacri come un oggetto religioso.La sua arte è frutto di una metodica applicazione e di una costante osservazione della natura e dei suoi mutamenti legati al cambiare delle stagioni.

Questo gli permette di rivivere nella sua pittura i significati simbolici della Natura stessa, che fu la sua grande ispiratrice, una Natura in cui si riassume la vita dell’universo, e in cui vita umana e vita animale si corrispondono, in una adesione profonda alle fonti istintuali della vita. Così, nel celeberrimo “Le due madri” (1889 ), uno solo è l’istinto di amore ai propri piccoli che si manifesta nella donna e nella mucca, nel tepore della stalla semi rischiarata da una lanterna .


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