AUGURI INUTILI?

Da: “Maria Porrini” <mariaporrini01@yahoo.it>
Oggetto: 32 Parliamo di comunicazione: auguri inutili?
Data: giovedì 10 marzo 2005 0.22
Maria
– Certo che vi meritate maionesi impazzite!  Su questo N.G. scrivono tanti
uomini, eppure nessuno si è ricordato l’8 marzo di avere parole gentili
per me…… e per le altre donne … :-|
“Il Contadino” <clmalv@people.it> ha scritto nel messaggio
news:398gl9F60kn5dU1@individual.net…
– Cara Maria,
a dirti la verità, volevo fare un regalo a mia cognata che
in casa, come casalinga, ha sostituito la mia defunta moglie…..
Mi son sentito dire: e quando mai…??? ogni giorno dovrebbe essere il
giorno della donna, anzi: ogni giorno lo è, non solo l’8 marzo.
Ho approvato l’affermazione, ho zittito una mia esternazione sulla
mancanza del “giorno dell’uomo” e, silente, sono tornato al mio lavoro.
– Caro Claudio,
allora spiegami: perchè ad ogni ricorrenza si fanno gli auguri alle persone
care?
Secondo quanto voi dite gli auguri andrebbero fatti ogni giorno!
Il fatto è che non essendo pratico farci gli auguri ogni giorno, certe
usanze servono per darci l’occasione…… un pensiero gentile infondo cosa
costa?    Il regalo certo non è indispensabile!
Perché manca la giornata dell’uomo? Semplicemente perché l’uomo, come voi
avete dimostrato,  non ci tiene ……
sono troppe le cose di cui dobbiamo ricordarci: la giornata della memoria,
quella del ricordo,  la Festa del Lavoro, la commemorazione dei defunti, S.
Valentino, la festa della mamma, quella del papà, ora c’è pure quella dei
nonni ….. le feste religiosi, le feste civili…..
Perché non buttiamo tutto nella spazzatura?
Mi pare però che così nella spazzatura ci finisca anche molta spiritualità:
se la ricorrenza è solo tradizione, ebbene togliamola, ma se nella
ricorrenza c’è un significato che ancora sentiamo….allora approfittiamo
per dimostrare il nostro amore.
Anche questa è comunicazione.
Maria

BAMBINI DI UNA VOLTA

Ma_come_hai_fatto_a_sopravvivere ?

1.- Da bambini andavamo in auto che non avevano cinture di sicurezza né airbag…
2.- Viaggiare nella parte posteriore di un furgone aperto era una passeggiata speciale e ancora ne serbiamo il ricordo.
3.- Le nostre culle erano dipinte con colori vivacissimi, con vernici a base di piombo.
4.- Non avevamo chiusure di sicurezza per i bambini nelle confezioni dei medicinali, nei bagni, alle porte.
5.- Quando andavamo in bicicletta non portavamo il casco.
6.- Bevevamo l’acqua dal tubo del giardino, invece che dalla bottiglia dell’acqua minerale…
7.- Trascorrevamo ore ed ore costruendoci carretti a rotelle ed i fortunati che avevano strade in discesa si lanciavano e,     a metà corsa,   ricordavano di non avere freni.        Dopo vari scontri contro i cespugli, imparammo a risolvere il problema. Si, noi ci scontravamo con cespugli, non con auto!
8.- Uscivamo a giocare con l’unico obbligo di rientrare prima del tramonto.          Non avevamo cellulari…   cosicché nessuno poteva rintracciarci.  Impensabile .
9.- La scuola durava fino alla mezza , poi andavamo a casa per il pranzo   con tutta la famiglia (si, anche con il papà  ).
10.- Ci tagliavamo ,   ci rompevamo un osso ,  perdevamo un dente  ,   e nessuno faceva una denuncia per questi incidenti.  La colpa non era di nessuno, se non di noi stessi.
11.- Mangiavamo biscotti  , pane olio e sale ,   pane e burro ,    bevevamo bibite zuccherate   e non avevamo mai problemi di soprappeso,    perché stavamo sempre in giro a giocare…
12.- Condividevamo una bibita in quattro… bevendo dalla stessa bottiglia  e nessuno moriva per questo.
13.- Non avevamo Playstation, Nintendo 64, X box, Videogiochi , televisione via cavo con 99 canali , videoregistratori ,    dolby surround , cellulari personali , computer , chatroom su Internet … Avevamo invece tanti AMICI.
14.- Uscivamo,  montavamo in  bicicletta  o camminavamo  fino a casa dell’amico  ,  suonavamo il campanello o semplicemente entravamo senza bussare e lui era lì e uscivamo a giocare.
15.- Si!    Lì fuori!     Nel mondo crudele!  Senza un guardiano!  Come abbiamo fatto?   Facevamo giochi con bastoni e palline da tennis  ,  si formavano delle squadre per giocare una partita;     non tutti venivano scelti per giocare e gli scartati dopo non andavano dallo psicologo per il trauma .

16.- Alcuni studenti non erano brillanti come altri e quando perdevano un anno lo ripetevano.   Nessuno andava dallo psicologo, dallo psicopedagogo, nessuno soffriva di dislessia né di problemi di attenzione né di iperattività; semplicemente prendeva qualche scapaccione e ripeteva l’anno.

17.- Avevamo libertà ,    fallimenti ,     successi ,     responsabilità    …e imparavamo a gestirli.
La grande domanda allora è questa:
Come abbiamo fatto a sopravvivere ?  ed a crescere e diventare grandi ? .